Alfio Bertolli

Gino Paoli

Conosco Gino Paoli da molti, molti anni. All'inizio era un rapporto a senso unico – io ero un ragazzino – poi col tempo è decisamente migliorato e stabilizzato in un confronto bilaterale.
A un certo punto, visto che il suo sito ufficiale faceva fatica a decollare – per colpa di chi non si sa... – ho deciso di mettermici io di buzzo buono et voilá il gioco è stato fatto.
Ora è in linea una delle più precise e complete vetrine dedicate alle opere pubblicate dall'autore "genovese" (che genovese proprio non è se non di adozione).
Con buona pace di tutti coloro che gestiscono l'immagine ufficiale di Paoli questo è e resta il sito più visitato da fan e amanti delle sue canzoni.

 

La nostra offerta

Di solito in pagine come questa si tende a elencare tutta una serie di servizi offerti che sembrano coprire lo scibile della comunicazione.
In realtà non siamo un'azienda che propone "Tacchi, dadi e datteri", per dirla come si usava un tempo quando si parlava di proposte a tutto tondo, robe da tuttologi o da inconcludenti.
Ci occupiamo da sempre di attività di comunicazione e marketing, da svolgere a stretto contatto con la vostra realtà e secondo le vostre esigenze. È ovvio che siamo in grado di occuparci direttamente di tutto ciò che riguarda la parte burocratica di un sito (registrazione e manutenzione dominio, acquisizione licenze, installazioni personalizzate e così via) dato che lo facciamo da trent'anni.

Scriviamo i contentuti per voi e li pubblichiamo dove, come e quando volete voi.
Se vi va possiamo essere la mente e il braccio che vi aiuta a realizzare un'idea. Noi siamo qua.

ASLA

Sono entrato in contatto con questa realtà circa otto anni fa e, da allora, abbiamo fatto un sacco di strada insieme. Il sito istituzionale, aslaitalia.it, è stato solo il punto di partenza. Ne sono venuti altri di siti (e li trovate anch'essi nel Portfolio) ma non solo. È iniziata una collaborazione di tipo più profondo, al punto che per loro curo l'Ufficio Stampa e la realizzazione di tutti i libri dei Gruppi di Lavoro, pubblicati negli ultimi anni.

Esoterismo Digitale

La rete, in realtà, esisteva già da tempo ma nessuno ne sapeva niente. Poi venne il giorno in cui si cominciò a parlare di "Internet" e tutto ebbe inizio.
Sia dai tempi di Apple (con il mitico e costosissimo servizio AppleLink) sia in Silicon Graphics potevo accedere alla rete per scaricare messaggi e file. Nente di "nuovissimo, nel senso che dai tempi in cui apparvero i modem ci si poteva collegare alle BBS locali (sorta di file repositories dove si potevano scaricare file di varia natura) senza troppi problemi.

AppleLink garantiva ai suoi utenti la possibilità di scambiarsi dei messaggi e di accedere a un "bullettin board service" di qualità, con file certificati e controllati: si pagava a tempo di collegamento, oltre a un fee fisso di abbonamento. In SGI si utilizzava già un indirizzo mail come lo si conosce oggi poiché l'azienda, a livello planetario, aveva accesso alla rete attraverso i circuiti universitari, allora fortunati possessori di indirizzi internet. Arrivò a un certo punto VOL, Video on line, prima scietà in grado di offrire a basso costo un accesso a internet attraverso dei PoP distribuiti sul territorio nazionale: con una telefonata urbana ci si poteva collegare all'hub nazionale che faceva da ponte verso la Rete mondiale. I contenuti erano scarsi ma saebbero cresciuti in modo esponenziale nel tempo. Capii subito che si trattava di qualcosa di grandioso che mi intrigava parecchio così cercai subito di entrare in quel mercato in modo professionale, aprendo una struttura che, negli anni, mi avrebbe dato non poche soddisfazioni. Tutto questo significò imparare a conoscere un ambito tecnologico che non era proprio alla portata (economica e conoscitiva) di tutti. Server, applicazioni, segmenti di utenza e servizi da fornire furono tutte novità delle quali bisognava apprendere in fretta. All'epoca esisteva solo una realtà nazionale che si occupava di telecomunicazioni ed era Telecom Italia, nata dalle ceneri della SIP. Per accedere in modo indipendente alla Rete si doveva passare da loro, sottostando ai loro tempi, modi e costi.
Ma da qualche mese, a Milano, era nata una realtà nuova, I.Net Spa, che aveva aperto un Data Center e che poteva ospitare i server di chiunque avesse voglia e necessità di entrare in internet: da loro non solo trovai gli spazi che mi servivano per attivare e collegare i miei server ma anche tanto aiuto e tantissima professionalità. Certo le fatture a fine mese erano belle importanti ma valevano ogni Lira (sì allora c'erano ancora le Lire...) pagata. Acquistai il mio primo server, un Apple AWS 8550/200 e lo portai al data center di via Caldera dove cominciò il suo lavoro intorno alla primavera del 1994. In realtà era un PowerMac 800 (rinominato e con uno speed boost sul processore) che del server vero e proprio non aveva nulla se non la dotazone di software che gli permetteva di fornire tutta una serie di servizi all'esterno tra i quali c'erano il Virtual hosting (la possibilità di ospitare e servire sulla rete i siti relativi a una serie di dominii), il Mail server (servizio che gestiva appunto le caselle di posta di suddetti dominii), l'FTP server (per lo scambio di file tra un'area riservata e il mondo esterno autorizzato all'operazione) e altri come l'NFS o il DNS che, tuttavia, venivano gestiti in modo migliore direttamente dalla struttura che mi ospitava. Mi era stato assegnata una maschera di sottorete che prevedeva un numero di IP pari a 16, potevo cioè collegare fino a quindici server con un indirizzo univoco oltre a un router o uno switch di rete al quale collegare la mia piccola rete privata alla Rete globale. La mia prima connessione fu da 64 Kb ma durò poco, forse otto mesi poi, anche se al momento non ne avevo bisogno, fui costretto ad adeguare il mio sistema alla distribuzione minima fornita dalla struttura: passai quindi a una connessione simmetriva da 256 Kb che significò acquistare un'apparecchiatura Cisco Systems da circa 8 milioni di Lire (un costo molto elevato per l'epoca) per potermi connettere al sistema generale. Partii con tre clienti: il primo ero io stesso, poi venne REPP Italia e Ypotenusa Srl Presto capii che un server non era sufficiente a garantire la sicurezza del servizio offerto quindi arrivò un altro AWS 8550 da affiancare al primo come unità ridondante, pronta a entrare in servizio qualora il primo avesse avuto qualche guaio.

FPM Compact Group

Frutto dell'idea di due professionisti che hanno lavorato nel settore da anni, FPM Compact Group nasce nel 2020 con l'idea di portare sul mercato una lunga esperienza di progettazione e realizzazione di materiali specifici per il mercato del visual.
Realizzare questo sito è stato molto interessante poiché ha richiesto una vera e propria "immersione" in un mondo che conoscevo solo da spettatore.
L'idea di base si sviluppa da un desiderio del cliente che ha una necessità specifica per uno o più prodotti. In FPM si fanno progetti che diventano proposte concrete e tangibili, fino a quando i desiderata del committente vengono tutti soddisfatti.
È stato un piacere vedere nascere dal nulla manufatti di tale qualità, realizzati anche solo per essere utilizzati per un breve periodo (ricordo il lavoro dietro all'allestimento di Lacoste per Polaroid per le vetrine de La Rinascente Milano, durate solo una settimana). Davvero entusiasmante la volontà e l'energia profusa da tutti i membri dell'Azienda.

Bab’oshka Restaurant NY, NY

Il ristorante di lusso newyorkese Bab'oshka prende il nome dalla proprietaria Barbra così come la chiamava da bambina la nonna materna, di origine russa. Cresciuta tra le cucine del nord della Russia e l'espliosivo mondo della ristorazione americana della grande Mela, ha aperto questo luogo speciale dedicato a cibi raffinati, come ostriche e caviale, ma con uno sguardo attento anche al cibo più amato dagli americani: la carne alla griglia, qui cucinata in modo impeccabile. Frutto di una conoscenza di lunga data è scaturita questa collaborazione che ci ha portato a realizzare il sito del ristorante e una serie di attività informatiche di contorno che ne permettono l'interazione con il sistema di prenotazione e di approvvigionamento delle materie prime.

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Caffè Morettino

Sono entrato in contatto con questa Azienda grazie alla segnalazione di uno dei membri fondatori del gruppo Synthesi. È stata una realtà tutta nuova per me, dove c'era tutto da scoprire ma è stato un grande piacere e onore avere a che fare con persone di grande levatura morale e di enorme simpatia.
Nel sito di allora si elencavano, oltre alla storia dell'Azienda, tutti i prodotti, i punti vendita e i distributori regionali dei prodotti stessi.

AutoMotoFoto

Se il mondo dei motori è la vostra passione allora siete arrivati sul sito giusto. AutoMotoFoto è una vetrina delle auto e moto più belle e interessanti del momento con articoli ricchi di particolari tecnici e bellissime fotografie.
Nella sezione Foto è possibile scaricare la versione desktop di tutte le copertine della pubblicazione, dal primo numero a quello ora online.

Amanda Sandrelli

Amanda Sandrelli ha cominciato quasi per scherzo la sua carriera a fianco di due autentici mostri sacri del cinema e del teatro italiano: Massimo Troisi e Roberto Benigni. È stato infatti con la loro regia che ha debuttato nel film cult Non ci resta che piangere.
Ha continuato a partecipare a molte pellicole ma ha scoperto presto che la sua vera vocazione era (e continua a essere) il teatro dove calca le scene ininterrottamente da molti anni.

Amanda Sandrelli è un'attrice che non si risparmia né dentro né fuori dal set o dal palcoscenico: è sempre pronta a scendere in campo contro ogni forma di sopruso e ingiustizia sociale.

Stefania Sandrelli

Di Stefania Sandrelli si potrebbe parlare e scrivere quasi all'infinito. Già lo hanno fatto tanti scrittori per articoli, libri, saggi e addirittura testi universitari per i corsi di cinema e filmografia.
Nel nostro caso ci "limitiamo" a raccontare un po' di storia personale di Stefania oltre ai suoi film più noti, insieme a quelli meno conosciuti ma altrettanto validi.
Non c'è mezzo visivo che non abbia frequentato, televisione e cinema, così come il teatro, dal vivo oppure ripreso sottoforma di sceneggiato sempre per la televisione.

Stefania Sandrelli è una vera e propria icona dei nostri tempi.
Oltre alla sua professione di attrice si dedica, insieme al compagno di vita il regista Giovanni Soldati, alla produzione di un noto Chianti DOCG e a tante iniziative benefiche.

Osservatorio Digitale

Era l'estate del 2006 quando, incontrando un amico di vecchia data, Steed Kulka – figura per molti mitologica nel mondo delle pubblicazioni elettroniche – decidemmo di dare vita a una nuova testata giornalistica che si occupasse del mondo della fotografia in maniera un po' diversa da quanto c'era allora (e anche oggi) sul mercato. Volevamo un giornale libero e "pulito", nel senso che non fosse schiavo della pubblicità per vivere ergo vivo e con la possibilità di dire ciò che si voleva, senza il timore di fare torto a questo o a quello. L'idea cominciò a prendere forma in fretta e ci si mise al lavoro per regitrare, innanzitutto, la testata, allora ancora una vera e propria impresa fatta di carte, burocrazia, bolli e tribunali. Da allora ne è passata di acqua sotto quei ponti e Osservatorio Digitale è ancora lì, sulla breccia a fare bella mostra di sé.
Pubblicare un sito che rappresentasse un giornale, non era cosa facile con i mezzi di allora e, per la verità, non lo è nemmeno oggi ma dopo oltre 110 numeri e 4 revisioni è vivo e vegeto, per la gioia di lettura di alcune migliaia di persone che ci seguono appassionatamente.

IFG Records

Nel 1992 il mondo del disco già soffriva di una crisi profonda che l'avvrebbe resa ancora più seria negli anni a venire.
Allora si parlava esclusivamente di un supporto, il Compact Disc, che spopolava in ogni ambiente, dalle case agli uffici, dai riproduttori portatili a quelli da auto, insomma un mezzo di diffusione davvero presente ovunque.
IFG Records di Milano ci incaricò di realizzare la struttura digitale del punto vendita e il sito web. Fu una grande ed entusiasmante esperienza proprio perché ci lasciava carta bianca e, forti di una simile esperienza negli Stati Uniti, tornammo con un progetto che vedeva stravolto il concetto di "negozio di dischi".
C'erano novità che riguardavano sia il "backstage", cioè l'esperienza di chi gestiva il negozio, sia quello di chi lo frequentava da cliente.

Il carico e lo scarico dei dischi era completamente digitale con un programma di gestione per il magazzino e per le casse, tutto attivato da lettori di codici a barre che velocizzavano e alleggerivano il noioso compito dei gestori.
L'esperienza del cliente, invece, passava dai punti d'ascolto dislocati nel punto vendita dotati anch'essi di lettori di codice a barre: bastava passare il disco sotto il raggio ottico per poterne ascoltare il contenuto dopo pochi secondi. Avveniristico per l'epoca.
Ai due angoli principali dell'area espositiva si stagliavano due colonne verticali digitali che proponevano la classifica di vendita dei dischi del momento, in due categorie: CD italiani e CD internazionali.

Quando venne il momento di integrare l'attività reale con quella virtuale è scesa la mannaia della crisi che ha fatto chiudere i battenti a uno dei più gettonati e trendy tra i negozi di musica di Milano e d'Italia.

Grande merito agli ideatori di IFG Records per aver tenuto duro per oltre 15 anni!