Era l'estate del 2006 quando, incontrando un amico di vecchia data, Steed Kulka – figura per molti mitologica nel mondo delle pubblicazioni elettroniche – decidemmo di dare vita a una nuova testata giornalistica che si occupasse del mondo della fotografia in maniera un po' diversa da quanto c'era allora (e anche oggi) sul mercato.
Volevamo un giornale libero e "pulito", nel senso che non fosse schiavo della pubblicità per vivere ergo vivo e con la possibilità di dire ciò che si voleva, senza il timore di fare torto a questo o a quello.
L'idea cominciò a prendere forma in fretta e ci si mise al lavoro per regitrare, innanzitutto, la testata, allora ancora una vera e propria impresa fatta di carte, burocrazia, bolli e tribunali. Da allora ne è passata di acqua sotto quei ponti e Osservatorio Digitale è ancora lì, sulla breccia a fare bella mostra di sé.
Pubblicare un sito che rappresentasse un giornale, non era cosa facile con i mezzi di allora e, per la verità, non lo è nemmeno oggi ma dopo oltre 110 numeri e 4 revisioni è vivo e vegeto, per la gioia di lettura di alcune migliaia di persone che ci seguono appassionatamente.